David, parlateci della vostra formazione e come siete approdati al fantastico mondo dello shoesmaking?
Da sempre la mia famiglia produce scarpe, però quelle eleganti e principalmente donna, sono nato praticamente in mezzo a questo mondo. Poi dai 12-13 anni mi sono completamente innamorato del mondo sneaker, collezionando qualsiasi tipo di scarpa, anche se prima non c'era questa cultura o almeno non come adesso(delle limited edition). Verso i 18 mi sono allontanato da questo mondo, gli interessi erano viaggiare e vivere esperienze.. durante il covid la voglia di creare un qualcosa di personale mi ha riportato alla vecchia passione, le sneaker. L'idea era di crearne una che non finisse mai…
Cosa rende così distinguibili le vostre sneakers?
La particolarità sta nel fine ciclo di vita del prodotto, infatti queste scarpe potranno essere restituite una volta che il cliente ha finito di usarle, questo è possibile grazie all'utilizzo di un solo materiale per la creazione delle varie parti della scarpa. Infatti suola, tomaia e accessori sono creati con un materiale derivante gli scarti di lavorazione del legno, questo ci permette di distruggere il prodotto in tanti piccoli pezzi che saranno la base di nuovi prodotti!
Un progetto etico ed ecofriendly dunque, fanstastico. Cosa vi ha resi così vicini alla causa ambientale?
Il primo campanello d'allarme è avvenuto la prima volta che mi sono trasferito in una città, non che non ne avessi mai provato l'esperienza, ma viverci fa riflettere moltissimo. Soprattutto per l'aria che peggiora sempre di più. La causa ambientale è uscita soprattutto dalla necessità di esprimere un messaggio, che c'è bisogno di un. cambiamento radicale nel modo di pensare, in tutti gli ambiti e più di tutti, nella moda.
In poco tempo avete raccolto consensi in tutta Italia. Vi state affacciando a nuovi mercati?
Per il momento l'Italia rimane il nostro mercato principale, anche se i paesi nordici e la Germania in particolare, stanno apprezzando il prodotto.
Il vostro obiettivo per il 2022?
Continuare sulla stessa strada e trovare metodi meno impattanti per il recupero delle scarpe da riciclare.
Quali sono le vostre sneakers preferite delle multinazionali sportive e perchè?
Se parliamo di sport non posso che non citare le air force 1. Soprattutto per la loro versatilità di colori e lo stile senza tempo.
Il vostro outfit (che ovviamente prevederà le .0) ideale per la SS22?
Un designer che ho scoperto da pochissimo ma ha uno stile veramente particolare è Nicolo Puccini, che produce capi upcycled. Immergendomi nella realtà dei "giovani imprenditori" ormai i miei interessi si sono spostati maggiormente verso piccoli brand. Di Nicolo mi ha colpito l'ultima collezione "ART DROP" ispirata all'arte.
Stile o moda?
Stile, lui non passa mai.
Il vostro life motto?
Il motto è Re doin it che si trova anche nella suola della scarpa, significa "lo stiamo rifacendo" perché credo fortemente che tutto possa essere in qualche modo rigenerato e non possiamo più, come dice qualcuno "farlo e basta" ma abbiamo bisogno di pensare a lungo su quello che facciamo o meno
Consigliereste ai nostri lettori qualche spot della vostra città imperdibile?
Durante la primavera sicuramente da visitare il giardino bardini. Un ever green invece è un giardino che non è molto conosciuto perché vicino al piazzale michelangelo, chiamato da noi "i pittori". Infatti abbiamo la stessa vista del piazzale, senza il rumore delle 1000 persone che ogni volta popolano il piazzale.
Infine, qualche anticipazione sulla prossima collezione?
La prossima collezione, anche se non amiamo pensare a collezioni ed il nostro obiettivo è quello di uscire dai "canoni standard" dati dalla moda. Comprenderà nuovi colori della 1snkeaker un nuovo modello e qualche capo"pezzi unici" realizzati con la tecnica upcycling.