Roberto Zanon ha recentemente pubblicato 'Gioiello e progetto: approfondimento metodologico sulla forma topologica significante', un libro che offre spunti di creatività ed è uno studio metodologico sulle forme significative del gioiello contemporaneo. Architetto e docente di design presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia, ha già all'attivo diverse autorevoli pubblicazioni che spaziano dal design alla scenografia di moda.
Può parlare ai miei lettori della genesi del suo libro e raccontargli di cosa argomenta?
Il libro racconta la mia ricerca sul gioiello utilizzando materiali poveri quali il feltro, il cartoncino, l'EVA. La particolarità di questi gioielli, principalmente anelli, ma anche bracciali, qualche collana e un paio di orecchini, è di avere una matrice generativa piana che, attraverso il taglio, riesce poi a conformarsi tridimensionalmente. Non forme casuali, ma tutte rapportate al racconto di una storia, semanticamente giustificate dal desiderio di trasmettere un messaggio.
Quando é stato il primo momento in cui ha scritto qualcosa?
Non so se ci sia stato un momento iniziale, certo è che il progetto ha potuto concretizzarsi grazie all'acquisto, nel 2018, di una "macchinetta" che permette il taglio al laser. Una tecnologia che nel contemporaneo è facilmente gestibile e che permette di sperimentare e verificare velocemente le diverse idee progettuali.
Quando ha capito che desiderava diventare un architetto?
È un desiderio maturato gradualmente dalla scuola superiore. L'interesse però è sempre stato rivolto verso lo spazio interno e gli oggetti, anche se il percorso attraverso il progetto architettonico è stato un passaggio importante e determinante per avvalorare le mie scelte.
La passione per la moda e il gioiello da cosa nascono?
L'avvicinamento al modo della moda è avvenuto con una serie di progetti di allestimenti fieristici per il Pitti Immagine a Firenze alla fine degli anni '90. In seguito ho avuto l'opportunità di insegnare per una decina di anni "Tecniche di allestimento" e "Scenografia per la moda" all'Università di Padova nel corso di laurea in Cultura e Tecnologia della Moda. In parallelo poi ho iniziato ad interessarmi al mondo del gioiello – sia in chiave progettuale che critica – con la fortuna di vivere a Padova, città molto viva e attiva nel progetto del gioiello contemporaneo; questo è stato uno stimolo determinante La sua esperienza alla accademia di belle arti di Venezia. Ce ne parli. Insegnare Design all'Accademia di Belle Arti di Venezia è un bellissimo privilegio. Mi ha permesso e mi permette di sviluppare una metodologia didattica in evoluzione che è continua fonte di apprendimento anche per me. Ogni anno con gli studenti affrontiamo serie di progetti diversi con aziende o Enti, per lo più legati al territorio veneto, che stimolano il confronto con problemi reali e … appassionanti!