Frei und apple di Carina Negrone,
vincitrice di VOGUE TALENTS nel 2009
propone Total look in jersey di cotone/lana accostati a stampe geometriche e oniriche, tessuti Made in Italy pensati per donne che viaggiano, che possono mixare i capi in libertà, senza lo stress di dover essere "a posto" tra una valigia e l'altra. I capi infatti non necessitano di stiratura.
L.S.Carina, grazie innanzitutto di aver accettato la nostra intervista. A primo impatto ti vorrei chiedere un’impressione dell’ultima MFW che – dopo la pandemia – é certamente stata la piú vicina a quanto normalmente siamo abituati.
Ciao e grazie a te! In generale è stato bello sentire la gente che finalmente si è ritrovata! Ho anche l'impressione che chi si occupa di moda forse anche grazie a questa pausa e a ció che abbiamo affrontato e stiamo affrontando si stia avvicinando a temi che ci rendono umani in modo migliore. Ciò fa molto piacere ed è sicuramente positivo. Milano è sembrata rinata finalmente! In termine di stile a dire la verità tendo a non seguire moltissimo cio che riguarda l'attività degli altri brand e le sfilate, ma per cio che ho visto posso dire di aver osservato una vibrante energia, linee pulite che ho trovato in alcuni brand e il colore che piace a me.
L.S. la volontà del DNA della label é quella di concepire i capi contemporaneamente come total look oppure da giocare a piacimento su un mix e match per clienti consapevoli ed appassionate di stile. E mi pare che il tuo desiderio sia proprio orientato verso la seconda opzione menzionata in un’ottica di moda responsabile. Certamente un trait che ti caratterizza. Puoi parlarci meglio del processo creativo e nello specifico come nascono le tue meravigliose stampe.
Il mio brand è nato nel 2009 per la mia volontà di creare buona energia e un attitude di positività attraverso cio che si indossa e il colore. In particolare all'epoca ci trovavamo in un periodo storico in cui la stampa non veniva molto utilizzata, ma io stessa sperimentandone l'effetto ho percepito l'enorme potere delle stampe e del colore sul mio umore, il mio stato interiore e senso di benessere emotivo. Attraverso un colore o un altro sentivo di toccare punti interiori diversi, e quando ci si allena a sentire e percepire dei canali interiori sottili si capisce quanto questi elementi apparentemente solo estetici o esteriori siano veicoli interessanti per comunicare uno stato d'animo o intervenire su di esso.
Sono molto interessata a tutto cio che produce un impatto sociale positivo (in parallelo al mio brand di moda porto avanti anche un'impresa sociale con un progetto che riguarda il centro storico di Genova e lavoro in campo di social impact). Di conseguenza sono attenta ai diversi processi che determinano output positivi a 360 gradi: come detto in termine di impatto attraverso il prodotto sul consumatore, ma anche in termine di produzione responsabile, motivo per cui la mia produzione avviene in Italia partendo dal greggio che viene stampato in provincia di Como (Fino Mornasco) e confezionato in laboratori nella regione dove abito. Lavoro con persone con cui mi trovo bene perchè penso che nelle diverse fasi di produzione questo cambi tutto il risultato, e che i prodotti inglobino anche il benessere che si prova lavorando con persone affini. Per questo motivo ho spostato da poco la mia confezione a Bologna, perchè stava diventando complicato seguire la confezione lontano da me a Gallarate nei miei vecchi laboratori (la designer si divide tra Genova, sua città di origine, e Bologna).
Chi parla di sostenibilità ambientale nella moda parla di cose che non esistono, perchè è pressochè impossibile che misurando il ciclo vitale di un prodotto dall'origine non si arrivi a un meno in termini di sostenibilità ambientale. Ció detto ognuno di noi partendo da cose piccole puo’ fare una piccola differenza: io produco in italia perché credo nei rapporti umani nel day-by-day e nella produzione vicino a casa, utilizzo colori certificati che rispondono a determinati standard, cerco di utilizzare tessuti sempre piú naturali, packaging non invasivi e di produrre pezzi di abbigliamento senza stagionalità per garantire un lungo ciclo produttivo. non ho collezioni, ma stampe eterne che non passano mai di moda, perchè non sono legate a tendenze ma a stati dell'animo.
Le mie stampe sono quindi slegate da collezioni, le diverse stampe che veicolano messaggi diversissimi l'una dall'altra sono raccolte in un unica galleria che si modifica nel tempo con aggiunte o rivariantature che spesso modificano le stampe radicalmente. Racchiudono messaggi diversi: piu o meno geometriche, piu o meno fantastiche o legate al mondo degli animali, piu o meno morbide o pungenti. Hanno un trait d’union: tutte derivano dai miei riferimenti visivi antichi e contemporanei che ho raccolto in anni di viaggi in giro per il mondo (sono una viaggiatrice, anche solitaria, mi piace incontrare persone di culture diverse dalla mia per conoscere ciò che trasversalmente è umano per tutti e a prescindere dalla cultura). Spesso mi sono trovata a comunicare tramite simboli e colori o con persone con cui non riuscivo a comunicare attraverso le parola, in una falle sperduta del Nepal ho passato per esempio un intera sera con delle anziane di un villaggio a infilare perline colorate e scambiare pareri sui colori solo a gesti.
Cosi le mie stampe comunicano mondi che esistono, ma che racchiudono anche processi invisibili- anche se si tratta di moda.
Racchiudono anche sensi diversi: ho studiato musica elettronica e assimilo il mondo delle frequenze sonore al mondo dei colori,il modo in cui suoni e colori toccano le corde della mia sensibilità è simile.
Infine mi piacciono le cose semplici. I miei capi hanno massimo due taglie, linee pulite, tessuti semplici (cotone/lana/mai seta o tessuti fruscianti, tagli femminili ma discreti, anche rigorosi e quasi mai appariscenti…mi piace cio che è opaco e materico, greggio e un pò arcaico). I tagli vivi è come se rievocassero un pezzo di tessuto con taglio confezionato al volo, qualcosa di essenziale o artigianale, semplice come stile, ma di qualità eccelsa perchè i dettagli e la qualità pur nella semplicità sono essenziali.
L.S.Il vostro wardrobe é certamente ideale per donne indipendenti e cosmopolite. Ma pensiamo adesso ad una sorta di tutorial: come consiglieresti di abbinare un totale look del tuo marchio ad una signora oppure ad una ragazza non propriamente esperta di moda. Avviciniamo a questo mondo anche le meno fashionistas. Grazie.
La cosa importante è secondo me esercitarsi a dare armonia a cio che si sente. Aprire l'armadio e sentire a sensazione cosa si ha voglia di indossare rappresenta il primo step. Secondo step: vedere come stanno le cose insieme, lel loro insieme, che storia raccontano. Le storie possono essere raccontate agli altri o a noi stessi. Qui io di solito arrivo a un bivio: c'è il giorno che sono vestita come una pazza (magari per qualcuno) perchè il dialogo che ho intrattenuto con me stessa attraverso il mio look di quella giornata ha un senso solo per me. Poi invece c’é la volta che racconto una storia che ha un’armonia che sento possa piacere a tutti. Poi per quanto mi riguarda do importanza a un dettaglio di insieme, di solito dato dagli accessori… si mischiano con i capi 'base’ di un outfit e ne determinano la destinazione finale. Una cintura, le scarpe eccetera. Tutti gli accessori determinano anche il modo in cui si possono utilizzare le stampe.
Ad esempio: indosso un vestito stampato, abbinato ad una cintura di cuoio, uno stivale di un certo tipo e un foulard di un altra stampa magari più semplice (come il tigrato) che amalgamano il tutto e lo rendono piu armonico.
Altro esempio: prendo una delle t-shirt ‘frei und apple’, la utilizzo sopra un golf sottile a manica lunga e sotto un blazer, da donna o da uomo. Punto sulla t-shirt una spilla pazza, che posso decidere di puntare in mezzo al collo, su una spalla…anche dove metto la spilla ha il suo messaggio.
Altro esempio ancora: parto per un weekend, metto due maglie di lana frei und apple in valigia e ho la certezza di poterle utilizzare sempre: di giorno, di sera, sotto una giacca da smoking addirittura. Rendono divertenti qualsiasi outfit classico, con qualcosa di frivolo ma al contempo classico perchè comunque dentro alle nostre stampe si vede che c'é una sorta di ordine o di rigore genovese.
Un abito lungo di lana o cotone puo essere utilizzato con una sneaker, uno stivale, una scarpa elegante e svolge diverse funzioni nell'arco della giornata.
La tuta Sydney può essere messa sotto un capo spalla ampio, sotto una camicia, un gilet.
Nelle nostre campagne facciamo foto con look totali frei und apple, ma sostanzialmente i nostri prodotti sono concepiti come accessori da mischiare con capi anche non stampati, vintage (che adoro) o non, o con tipologie di stampa differenti dalle nostre.
In generale per il total look io preferisco scegliere stampe con grandezza di rapporti diversi. Esempio: Se ho un pantalone con stampe vistose o disegni macro (es. stampa Egyptian Capri nel pantalone) sceglieró una t-shirt con pattern micro o piu semplici che sono assimilabili al tinta unita (esempio: top Chevron o tigrata). In generale è l'alternanza che crea armonia, per cui se ho una stampa piu 'geometrica' se mi piace la posso associare a qualcosa di piú dolce, dalle linee piú smussate. Se si vuole creare un look di effetto invece si puo utilizzare la stessa stampa per due capi differenti nella stessa variante colore o in due varianti diverse (esempio maglia di lana con passamontagna uguale o con stampa simile ma altra variante).
L.S.tornando agli esordi, il tuo giovane brand ha già vinto premi importanti. Ne parleresti ai miei lettori, indicando anche in un’ottica di strategia aziendale, verso dove stai volgendo lo sguardo, se si può sapere?
L'anno che ho dato vita al mio brand ho vinto Vogue Talents. Ho dovuto interrompere la mia avventura 1.0, per riprenderla nel 2020 ed è stato interessantissimo ricominciare diciamo, un po’ come essere entrati nella macchina del tempo ed essere catapultati con lo stesso progetto in un altro mondo. Nel 2022 abbiamo completato il sito e allargato la collezione inserendo anche due capi da uomo e una linea di complementi d'arredo (sottopiatti). Mi piacerebbe sviluppare una rete di vendita di negozi che sono davvero in linea con il mio brand per completare la proposta del prodotto attraverso il sito. Stiamo lavorando a una linea di carta da parati con i ragazzi della comunità di San Patrignano che è ormai pronta, stiamo completando il catalogo.
Vorrei andare avanti coinvolgendo nel mio progetto persone che capiscono cosa voglio comunicare. Non si tratta solo di moda, è più un modo di vedere le cose in diversi campi. Il riuso, la valorizzazione di cio che già esiste, l'urgenza di comunicare qualcosa di interiore, rimettere a posto situazioni e stati d'animo. Ho anche comprato un piccolo negozio in piazza del Campo, Genova (la piazza del Campo di De André). Forse potrebbe diventare il mio primo flagstore.