Luca Nossan è l'artista che vi presentiamo questa settimana. Egli inizia a viaggiare molto precocemente, spostandosi dal freddo dell’estremo Nord Europa sino alla lussureggiante natura delle coste sudafricane, stratificando nella sua memoria paesaggi indimenticabili, aprendo la sua mente e il suo spirito.
La scoperta di nuove culture e di luoghi unici e magnifici risveglia in lui un profondo bisogno di dare espressione al suo animo: questo lo porta a innamorarsi della pittura.
Le sue opere trovano ispirazione dai colori della natura e dalla sua cosmogonia. I risultati armonici che ne derivano hanno lo scopo di trasmettere emozioni positive e risvegliare gioiosi processi introspettivi.
| dipinti prendono vita in un moto sospinto dalla musica, la quale è la forma d’arte fondamentale per Luca Nossan, per dare colore alle sue sensazioni e ai suoi pensieri.
Negli anni 2019 e 2020 raccoglie i primi successi, esponendo in diverse Personali e Collettive e, colpendo in modo favorevole la critica, ottiene le sue prime pubblicazioni. Nella primavera 2022 espone alla Pro Biennale di Venezia e porta la Personale “Alchimie di Colori” nella amata Toscana, precisamente a Castiglione della Pescaia in provincia di Grosseto.
Luca, innanzitutto grazie per avermi dato la possibilità di intervistarti reduce dal tuo successo della tua personale a Castiglione della Pescaia in provincia di Grosseto chiamata “Alchimie di colore”. Hai visto tante albe e tramonti in diversi continenti. Da dove nasce quella che potremmo definire- secondo il mio sentire – una ricerca cosmonautica del colore nella tua arte?
Ad un certo punto della mia vita ho realizzato che certi colori, certi ambienti, certe forme ci fanno sentire bene. Basta pensare alla differenza fra ciò che fa provare la visione di un piazzale di asfalto e quella di un chiostro medievale. Di una discarica o di un lago nella foresta. Questo mi ha portato a volermi concentrare su un’arte in grado di portare sensazioni positive a chi la osserva e di migliorare la qualità dell’ambiente in cui viene inserita.
Dreaming Tokyo
A questo punto mi viene spontaneo domandarti, hai un colore preferito e che sentimento gli attribuiresti?
Mi piacciono tutti anche se ho un debole per il verde che trovo un colore che comunica vita.
Descrivi ai miei lettori il tuo studio milanese e il tuo processo creativo, che per ogni artista è unico e irripetibile…
A livello di studio sono abbastanza itinerante.
Il mio processo creativo parte dall’osservazione e poi si realizza attraverso un misto di emozioni, impulso, riflessione e sviluppo dell’opera specifica.
Fair Leaves
Hai trascorso un’infanzia insolita e sorprendente…mi parleresti dei tuoi viaggi e della tua formazione artistica?
In realtà la mia infanzia è stata relativamente normale. La parte insolita era proprio rappresentata dal fatto che disegnavo continuamente! Ho poi fatto alcuni corsi di arte e sono andato a studiare in Sudafrica dove ho iniziato a dipingere con costanza, credo anche ispirato dalla natura del luogo che è vibrante di colori accesi.
Mentre dipingi ascolti musica? I tuoi artisti preferiti del momento?
Ascolto quasi sempre musica mentre dipingo, spaziando dalla musica classica al rock al reggae al blues e alla techno. In questo momento parlando di artisti italiani mi piacciono molto Madame e i Maneskin che trovo abbiano preso da vari stili per creare qualcosa di veramente originale.
Heaven
L’highlight della tua carriera che ti rende più orgoglioso e inoltre una cosa che ti auguri profondamente a livello professionale, a patto che non stia già accadendo.
La Biennale di quest’anno a Venezia rappresenta sicuramente un traguardo importante. Ciò che mi auguro è di poter portare quanta più bellezza e armonia al pubblico sia nelle mostre che nelle case dei collezionisti.
Consiglieresti ai miei lettori 5 spot imperdibili (scegli tu se festival musicali, ristoranti o qualunque cosa ti venga in mente) di MIlano, per piacere?
Parco Sempione. Il tetto del Duomo (e il duomo stesso), San Satiro, Santa Maria delle Grazie e il Cenacolo, i navigli dentro e fuori milano.
Nightlight
Chi sono a tuo parere (parlando di persone scomparse) l’artista più sopravvalutato e sottovalutato nella storia dell’arte?
Credo che Picasso sia valutato molto oltre la sua valenza artistica, anche se direi che Manzoni con la sua cacca d’artista lo supera di varie lunghezze. Un artista invece molto sottovalutato è Thomas Cole, un po’ perché americano di un’epoca in cui il primato artistico era indiscutibilmente europeo un po’ perché paesaggista agli albori della fotografia. Poi penso che l’Italia e in generale il mondo sia costellato di opere d’arte di artigiani che essendo inserite in oggetti funzionali (muri, vestiti, oggetti in legno ecc.) non sono valorizzate come opere d’arte a tutti gli effetti anche se superano a mio avviso molte opere che si trovano in musei e gallerie.
Hai qualche talento nascosto?
Amo le piante, mi piace curarle e di solito sembra piacere anche a loro!
en fin, prossimo traguardo?
Fare altra arte!